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Venuti dal cielo

di Massimiliano Borghi Mazza

Un’irriverente commedia degli equivoci e dei misteri, che indaga sul caso, sul destino e sulle coincidenze, forse le uniche stelle comete che possiamo seguire.

Se di cognome fai Porcona, già da piccolo hai ben chiaro due inevitabili possibilità: tragedia o commedia per raccontarsi la propria vita? Leonardo, abitudinario e solitario, sceglie la seconda trasferendosi per lavoro in una città straniera, dove la forza dell’intraducibilità toglie senso al suo cognome.

In quel di New York, un evento (anzi due) inaspettato, busserà alla sua porta facendogli perdere la bussola. È il postino e le lettere sono due: spedite da un ospedale psichiatrico; entrambe una richiesta di aiuto; due parenti deceduti, i mittenti. Burla, spiriti dall’aldilà o complotto?

Porcona, professione informatico (poco informato), affetto da bizzarre fobie di cui conosce il nome scientifico, detective suo malgrado, cadrà in un ginepraio di domande che si anellano su una sola: il passato può tornare? 

Massimiliano Borghi Mazza, pubblica il suo terzo romanzo dopo l’esordio con Il cavaliere del check-in e il secondo libro L’Irlandese e la macchina dei sogni.

ISBN:  9791221476460

Prezzo di copertina: € 16,00


Dello stesso Autore

L'irlandese e la macchina dei sogni

A Doolin, tranquilla provincia irlandese, sta per arrivare il caos.

Un uomo impenetrabile dal passato oscuro è alle prese con la sua nemesi: una macchina dei sogni che riporta un'ombra dal passato in cerca di vendetta.

 Un romanzo ironico e sfrontato dal ritmo incalzante, a tratti grottesco, da cui nessuno si salva. Solo il lettore, forse.

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Il cavaliere del check-in

Una fuga dalla provincia e sette tappe internazionali per l’ignaro Giacomo, antieroe contemporaneo per eccellenza che dovrà affrontare un viaggio iniziatico bizzarro e surreale tra personaggi grotteschi e segreti da svelare. Il nostro cavaliere moderno vivrà tutto questo indossando imbarazzanti mutande con gli orsacchiotti, armato di semplicità e ironia disarmanti, senza tralasciare la sua vera, forte e vibrante ossessione: la disperata ricerca dei suoi genitori o quantomeno di un parente adulto, insperata guida e punto di riferimento nella sua disordinata voglia di crescere.

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Assassinio senza delitto

L’ispettore è Holmes, ma non quello vero, è un puro caso di omonimia. L’assistente non è (elementare) Watson, ma Tobia, sfacciato e irriverente. Da un primo caso d’omicidio sino ad arrivare alla caccia a un serial killer, i morti sono almeno tre. Fin qui tutto in regola per un classico, ma la domanda è: un assassinio può avvenire senza delitto? 

Un enigma da sciogliere, un intreccio ben condito da ingegnosi colpi di scena e da una verve ironica capace di essere politicamente scorretta.   VAI ALLA SCHEDA